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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-10-17 ad oggi 2010-10-17 Sintesi (Più sotto trovate gli articoli)

 

 

ST

DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

41° Anniversario - SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

 

 

Internet, l'informatore, ll Giornalista, la stampa, la TV, la Radio, devono innanzi tutto informare correttamente sul Pensiero dell'Intervistato, Avvenimento, Fatto,

pena la decadenza dal Diritto e Libertà di Testimoniare. Poi si deve esprimere separatamente e distintamente il proprio personale giudizio.

Per conoscer le mie idee Vedi il "Libro dei Miei Pensieri"html PDF

Il mio commento sull'argomento di Oggi è :

…………………………………………………………..

Per. Ind. Giacomo Dalessandro

Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-10-17 ad oggi 2010-10-17

AVVENIRE

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2010-10-17

 

 

 

 

 

 

 

 

CORRIERE della SERA

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2010-10-17

Milena Gabanelli: "Affari avvolti da un'opacità che il premier dovrebbe dissipare"

Gli investimenti di Berlusconi

Ad Antigua ville per 22 milioni

La ricostruzione di "Report": acquistate da una società legata alla banca Arner

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Milena Gabanelli: "Affari avvolti da un'opacità che il premier dovrebbe dissipare"

Gli investimenti di Berlusconi

Ad Antigua ville per 22 milioni

La ricostruzione di "Report": acquistate da una società legata alla banca Arner

Uno scorcio della villa del Cavaliere ad Antigua

Uno scorcio della villa del Cavaliere ad Antigua

Il posto è da sogno. Un tripudio di palme, sabbia bianchissima, acqua cristallina. Colore dello smeraldo, per l'esattezza. Non a caso l'hanno chiamato Emerald Cove. La Baia di Smeraldo si trova ad Antigua, isola caraibica considerata un paradiso, e non soltanto per lo spettacolare contesto naturale. Il piccolo stato è uno dei 38 inseriti dall'Ocse nella "lista grigia" dei paesi che pur avendo sottoscritto gli standard fiscali internazionali non li avrebbero "sostanzialmente" rispettati. Ma quel posto, la Baia di Smeraldo, potrebbe essere presto ribattezzata secondo le testimonianze raccolte da Paolo Mondani di Report, "President bay", ovvero Baia del Presidente. Perché lì è spuntata una bella villa dell'ex premier Bryan Lester Bird, o invece quel "Presidente" è riferito al capo del governo italiano Silvio Berlusconi, il quale, secondo un servizio che va in onda stasera durante la trasmissione condotta da Milena Gabanelli su Raitre, proprio in Emerald Cove ha investito una discreta somma? Report parla di qualcosa come oltre venti milioni, spesi per acquistare in questo scenario da favola una serie di immobili. Fra queste un grande complesso che domina il mare di smeraldo da un piccolo promontorio. Per le sue dimensioni, la popolazione locale e i pescatori lo chiamano "Il Castello". Questa la descrizione di Mondani: "Viste dall'alto le case del premier occupano l'intera collina, due megaville che sembrano cinque, e quattro piscine, gli interni arredati con faretti Swarovski, cucine Boffi, arredamenti Turri, il tutto pagato circa ventidue milioni di euro. La gente di qui dice che tutta la zona è sua, ma non sapremo mai se è vero visto che l'off-shore è una cosa seria".

La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua

Già, ma da chi avrebbe comprato il presidente del Consiglio? A costruire su un'area di 160 ettari, che occupa ben sei chilometri di quella splendida costa è una società di Antigua, la Flat Point Development. Al catasto locale l'inviato di Raitre ha trovato un documento dal quale risulta che il 20 settembre 2007 Berlusconi ha comprato quattro acri di terra, versando per quella operazione un milione e settecentomila euro, dalla stessa Flat Point. E chi sono i suoi proprietari? Secondo Report sono avvolti nell'opacità garantita da un sistema di scatole cinesi che sfocia a Curacao, nelle Antille olandesi. I nomi, però, hanno tutti un suono familiare per la nostra lingua. La società, che è basata a St. John's, capitale di Antigua, in Old Parham Road, ha pure una "italian branch", ovvero una filiale italiana. E' a Torino e l'amministratore si chiama Giuseppe Cappanera. Mondani racconta poi che c'è un fiduciario svizzero domiciliato a Montecarlo, Carlo Postizzi. Poi un altro fiduciario svizzero con uffici a Lugano, Giuseppe Poggioli. Quindi Elisa Gamondi, la sorella dell'architetto che ha progettato il complesso. Infine, si scopre che la società collegata Emerald Cove Net International, gestita in passato dal gruppo Maltauro, è ora amministrata da Flavio De Paulis, vicedirettore della Banca Arner di Lugano.

E qui bisogna fare un passo indietro. Perché nel 2008 la filiale milanese della Arner, come aveva già rivelato Report un anno fa, era stata commissariata. In seguito all'iniziativa della Banca d'Italia la procura di Milano ha poi avviato un'inchiesta sui vecchi amministratori per appurare se sia stato commesso il reato di riciclaggio. Per tre mesi gli ispettori della Banca d'Italia avevano passato ai raggi X i conti del piccolo istituto, scoprendo cose turche. Compresa l'esistenza di un serio "rischio di riciclaggio", come avevano scritto gli uomini della Vigilanza, a causa dell'impossibilità di conoscere i beneficiari di alcuni conti. Fra questi, sottolinea Report, c'è proprio la Flat Point, quella che sta costruendo un centinaio di ville e un resort con campo da golf nel paradiso di Antigua. "Tutti i futuri proprietari di queste ville milionarie", spiega Mondani, "inviano i soldi all'ufficio di Torino della Flat Point, che deposita ad Arner Milano, che a sua volta invia i soldi ad Arner Lugano".

Dettaglio che non si può omettere, presso la Banca Arner di Milano ha un conto di dieci milioni di euro Silvio Berlusconi. Ma ce l'ha pure il suo socio in Mediolanum, Ennio Doris, le holding Seconda, Quinta e Ottava (alcune delle società con cui è controllata la Fininvest) di Piersilvio e Marina Berlusconi e Stefano Previti, il figlio dell'ex senatore Cesare Previti, già legale di fiducia del premier.

Ma torniamo ad Antigua. Nella ricostruzione di Report c'è anche un elemento che riguarda i rapporti politici fra Berlusconi e l'attuale premier Baldwin Spencer, al quale, secondo il bollettino governativo, cinque anni fa il capo del governo italiano avrebbe promesso "di chiedere ai leader europei di ridurre il debito estero dell'isola", nonostante Antigua, sottolinea il giornalista, "non sia un paese africano ma un paradiso fiscale criticato dall'Ocse e dal G20". Come quelli, per capirci, ai quali ha dichiarato guerra il nostro ministro dell'Economia Giulio Tremonti.

Commenta Milena Gabanelli: "Da questa estate la stampa italiana indaga sull'opacità della proprietà di un appartamento di 55 metri quadrati a Montecarlo, perché coinvolge una figura istituzionale e quindi giustamente è richiesta trasparenza". Ma la trasparenza, lascia intendere, deve essere a 360 gradi. Ed ecco la conclusione: "Rimane aperta la domanda: i 22 milioni di euro portati dal nostro premier ad Antigua corrispondono al reale valore di mercato di ciò che ha acquistato? E a chi li ha versati e chi è il proprietario di mezza isola? Un imprenditore catanese? Lui medesimo? Un'opacità che il presidente del Consiglio avrebbe il dovere di dissipare".

Sergio Rizzo

17 ottobre 2010

 

 

 

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La villa di Berlusconi ad Antigua

La villa di Berlusconi ad Antigua

MILANO - Sarebbe davvero "grave" se la Rai mandasse in onda questa sera la puntata di Report in cui si ricostruisce l’acquisto, da parte del premier Silvio Berlusconi, di una serie di immobili nell’isola caraibica di Antigua. E’ l’avvertimento di Niccolò Ghedini, deputato Pdl e legale del presidente del Consiglio, che in una nota mette in guardia Milena Gabanelli dal mandare in onda un programma con notizie "insussistenti e diffamatorie e senza alcun contraddittorio". La puntata che dovrebbe andare in onda questa sera su Rai Tre è stata anticipata da alcuni articoli del Corriere e altri quotidiani, articoli che per Ghedini "sono totalmente fuorvianti e palesemente diffamatori poiché si basano su assunti già dimostratisi insussistenti".

La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua La villa di Berlusconi ad Antigua

"E' TUTTO IN REGOLA" - "La vicenda è stata ampiamente trattata dai giornali alcuni mesi or sono e tutte le delucidazioni e i documenti pertinenti erano stati ampiamente offerti ma negli articoli non se ne tiene minimamente conto", sostiene Ghedini. "Come risulta dagli atti, il presidente Berlusconi ha regolarmente acquistato un terreno in Antigua pagandolo con regolare bonifico - prosegue Ghedini - e indicandolo nella denuncia dei redditi. Negli anni successivi, con regolari fatture, assistite da stati di avanzamento lavori, bolle di accompagnamento e consegne nonché perizie, sono stati pagati i lavori di costruzioni e arredo con altrettanto regolari bonifici da banca italiana a banca italiana. Tale denaro è stato quindi versato in Italia alla società costruttrice dell'immobile". Ghedini sostiene che tutta la documentazione relativa alla villa è a disposizione per qualsiasi controllo, e che l'immobile è attualmente intestato a Silvio Berlusconi "e non già fantomatiche società offshore". "È evidente quindi la strumentalità delle ricostruzioni offerte che saranno perseguite nelle sedi opportune. Sarebbe davvero grave - conclude Ghedini - se la Rai mandasse in onda un programma con notizie così insussistenti e diffamatorie e senza alcun contraddittorio".

LA GABANELLI: ANDRO' IN ONDA - "Ma l'avvocato Ghedini come fa a parlare se non l'ha ancora vista la puntata di stasera? Non capisco gli interventi prima di vedere i contenuti di un servizio", è la replica di Milena Gabanelli. "Non mi risulta che ci siano problemi, quindi io stasera andrò regolarmente in onda - replica la Gabanelli all'Ansa- e darò puntualmente conto della posizione di Ghedini leggendo in trasmissione la sua nota. Ma quello che lui dice non risponde alla domanda fondamentale che viene posta nel pezzo che andrà in onda stasera. Io valuto il nostro pezzo che è corretto e ben scritto e anche lui dovrebbe prima vederlo".

BELTRANDI: NO CENSURA PREVENTIVA - "Sono contrario da sempre ad ogni forma di censura preventiva, ancora di più nel caso di trasmissioni - rare - frutto del giornalismo di inchiesta, come Report", dichiara Marco Beltrandi, esponente radicale e componente della Commissione di Vigilanza Rai. "È ovvio che deve essere garantita sia la messa in onda che un adeguato diritto di replica, fatto salvo ovviamente - nei casi peggiori - il diritto alla tutela giurisprudenziale dell'immagine ove ve ne fosse ragione. Con la censura si uccide qualsiasi giornalismo di inchiesta".

PARDI: CI RISIAMO - "Ci risiamo: dopo Santoro la Gabanelli. Poi toccherà a Floris e alla Dandini. Tutto questo mentre la rimozione di Corradino Mineo dalla direzione di Rainews pende sempre come una spada e i tagli all'editoria costringeranno molti giornali, prevalentemente dell'area di centrosinistra, a chiudere". Per il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi, "si avvicinano le elezioni e le voci dissonanti dal pensiero unico che Berlusconi vorrebbe imporre devono sparire. Ghedini prima solidarizza con Santoro, poi chiede di censurare Report. Lontanissimo dal pensiero liberale che pretenderebbe di rappresentare, in realtà l'avvocato del premier segue la stessa strada del suo padrone: cancellare le voci scomode, quelle che raccontano la verità. Siamo contrarissimi a ogni tipo di censura, figurarsi a quella preventiva".

Redazione online

17 ottobre 2010

 

 

 

"QUesto mese farò un discorso alla Camera su giustizia, democrazia e libertà"

Berlusconi: "Riforme? Io aspetto

Ma Walter metta d'accordo i suoi"

Il leader del Pdl: "A Veltroni ho detto: sono il tuo Messia, ti libero dall'abbraccio mortale della sinistra"

DAL NOSTRO INVIATO

Il leader della Cdl, Silvio Berlusconi (Omega)

ANTIGUA — "Dobbiamo davvero parlare di legge elettorale? Ho qui in mano le agenzie, vista da lontano la situazione rischia di apparire comica. E per di più, della legge elettorale, alla gente non importa nulla. Agli italiani importa solo che questo governo vada a casa al più presto e che si torni subito al voto. Oppure interessano situazioni come quella di Napoli: se gli amministratori locali fossero stati dei nostri a quest'ora porteremmo loro le arance. E lei sa dove".

Green Island annuncia a chi viene da Nord la baia deserta di Half Moon. È una minuscola isola, si sporge dalla costa di Antigua quanto basta per lasciarsi corrodere dalla confluenti correnti del Mar dei Carabi e dell'Atlantico. Le rocce, scolpite dalle tempeste e levigate dalle onde, fanno da sfondo al dondolio di yatch miliardari. Dalla grande vetrata dello studio di Berlusconi la vista è nitida ed il panorama toglie il fiato. Alle 9 del mattino villa Blue Horizons è spazzata da una leggera brezza ed immersa in un cono di abbacinante luce tropicale.

Uno scorcio della villa del Cavaliere ad Antigua

Dalla poltrona il Cavaliere si gode uno spettacolo unico: "Meglio di villa Certosa? Qui siamo più in alto, viene quasi un senso di vertigine. Questa è una delle più belle baie dei Caraibi, di sicuro una delle più spettacolari". Ananas e frutti tropicali a colazione. Lo studio dista almeno 50 metri dalla sala da pranzo. Mussole di garza, come candide vele, avvolgono i letti a baldacchino delle camere da letto. Una cameriera sta rigovernando, alcuni skipper americani sono in attesa dietro la porta. Una teoria di terrazzi scopre panorami sempre diversi. Nel mare della baia si staglia solo Morning Glory: "È una barca bellissima, non ci mettevo piede da sette anni, ieri abbiamo provato le vele sino a St. John. Oggi pomeriggio usciamo di nuovo ". A 100 metri dallo scafo una lingua di sabbia bianchissima, punteggiata dalle palme. Si ammira meglio dalla piscina più grande della villa, quella che ha un accesso diretto dalla camera del Cavaliere. Le altre sono per gli ospiti delle tre ville che si affacciano al piano di sotto: "Guardi qui che spettacolo, quell'altra casa su quel promontorio è di Shevchenko. Altri ragazzi del Milan hanno intenzione di investire qui. Ci sono state praticate ottime condizioni perché i nostri nomi fungono da calamita per il mercato europeo ed americano. Ma la decisione finale l'ho presa per dare un sostegno al mio amico Gianni Gamondi che è il regista di tutto l'intervento per quanto riguarda la progettazione ambientale e architettonica. Hanno lavorato anche a Natale per consegnarmi la casa per l'Epifania, davvero non potevo deluderli".

Il tour della casa richiede tempo. Berlusconi è rilassato, abbronzato, indossa una camicia di lino celeste, alcuni suoi ospiti lo aspettano in uno dei tre grandi saloni che si aprono alla vista, varcato l'ingresso principale. Sulla scrivania dello studio le carte che Berlusconi ha portato da Roma: "Sto preparando un discorso sulla democrazia, sulla giustizia e la libertà in Italia, lo terrò alla Camera prima della fine del mese. Una denuncia forte su cui dovranno riflettere i nostri concittadini e i nostri rappresentanti in Parlamento. Ciò che succede in Italia con le intercettazioni è davvero inammissibile. Più di 100 mila persone sono costantemente ascoltate in Italia anche per indagini su reati minori, che non presentano alcun pericolo sociale. Si spendono 500 miliardi delle vecchie lire ogni anno. Se si aggiunge che questa maggioranza ha realizzato una sorta di colpo di Stato in forma democratica, prendendo per sé tutte le istituzioni della Repubblica, si ha un quadro dell'emergenza in cui siamo. Fra l'altro pretendere di continuare a governare con il 17% dei consensi sovverte il concetto stesso di democrazia".

Sta lavorando anche all'organizzazione del nuovo partito?

"Sì, certo, ma eviterei la parola partito. Il Popolo della Libertà non deve essere di parte, deve mettere insieme tutti i moderati e i liberali d'Italia, tutti gli italiani che non si riconoscono nella sinistra e che condividono quei valori che hanno garantito la crescita del benessere e della libertà in tutte le grandi democrazie occidentali. Saranno dei giovani, solo dei giovani, a fondarlo dando inizio alla fase costituente. Guardiamo all'esperienza dell'Ump di Sarkozy. Chiederemo agli elettori di approvare e fare proprio il Manifesto dei valori del Ppe, il Partito del Popolo europeo, la grande famiglia della libertà e della democrazia in Europa".

I suoi alleati però continuano a chiederle del programma e sembrano prendere strade diverse.

"Mi viene da sorridere quando si parla ancora di programma come di qualcosa da riscrivere daccapo. Certo, chiederemo agli elettori anche le priorità programmatiche. Ma la ricetta per l'Italia la conoscono tutti. Bisogna garantire la sicurezza dei cittadini, cosa che oggi lo Stato non fa. Abbattere la spesa pubblica per diminuire una pressione fiscale ormai insopportabile. Far lavorare di più gli italiani, perché non si può andare in pensione a 58 anni, costringendo le nuove generazioni a mantenerti per almeno una ventina di anni, se non di più. E poi ritornare a investire nel turismo e nelle infrastrutture. Più del programma è importante l'impegno a realizzarlo davvero. E a proposito di turismo devo dire con dispiacere che perdere la nostra compagnia di bandiera rappresenta una sorta di suicidio per il nostro turismo".

E con Fini e Casini come va, vi siete sentiti?

"Li ho chiamati per gli auguri di Natale, con amicizia e affetto. I nostri elettori vogliono che stiamo uniti. Nello stesso movimento o almeno in una federazione in cui vigano le regole della democrazia, dove in assenza di unanimità le decisioni si mettono ai voti. Io non mi stancherò mai di fare appelli all'unità. Noi stiamo realizzando qualcosa che gli elettori vogliono, abbiamo i voti degli italiani e se siamo uniti costruiremo una forza politica che in Parlamento sarà una valanga".

E il dialogo con Veltroni a che punto è?

"Gli faccio i migliori auguri, quando l'ho incontrato gli ho detto, testualmente: "io sono il tuo Messia perché posso liberarti dall'abbraccio mortale con la sinistra estrema". Ora noi stiamo alla finestra aspettando che trovino l'accordo tra loro, poi ne discuteremo. A noi va bene la soluzione più semplice possibile. Siamo pronti a discutere di tutto purché si decida per uno sbarramento efficace contro l'inaccettabile frazionamento delle attuali coalizioni".

Alle dieci del mattino il sole si è alzato oltre il promontorio ed ora illumina l'intero specchio della baia. Una lingua di luce bianca filtra sino alla scrivania di Berlusconi: "Pensi che io ora devo lasciare tutto questo e rimettere piede nel mio studio a Palazzo Grazioli, al quale sono affezionato, ma dove sono costretto a tenere sempre accesa la luce elettrica perché il Palazzo mi toglie quella naturale". Fa capolino il cuoco, Michele, inseparabile dal Cavaliere: "Ecco lui è uno che vorrebbe restare qui per sempre, vorrebbe che glielo mettessi per iscritto, mi sa che anche questa volta non ce la fa".

Ma lei si è mai dato un tempo limite, mettiamo altri tre o quattro anni in politica non di più?

Per un attimo l'ex premier resta in silenzio, poi dice qualcosa che gli costa, almeno a leggere nei suoi occhi: "Non credo di essere presuntuoso, ma non vedo un altro leader in grado di tenere uniti i moderati italiani. Quando arriverà sarò felice di farmi da parte. Per ora e purtroppo mi sembra di non essere fungibile, sono costretto a continuare per difendere la nostra libertà e la nostra democrazia. Guardi cosa è successo appena abbiamo cominciato a dialogare con Veltroni, le procure si sono rimesse in moto, da Palermo a Napoli sino a Milano, per bloccare il dialogo. Questa è oggi l'Italia: il capo dello Stato chiede cose sacrosante, a cominciare dal dialogo e dalle riforme, e un ordine dello Stato cerca di impedirlo".

Si riferisce ai magistrati?

"Io ho ancora fiducia nella magistratura. Dopo lunghi anni di accuse fantasiose e di processi stravaganti sono stato sempre assolto con formula amplissima. In Italia esiste una magistratura giudicante alla quale si può solo portare rispetto. Il problema grave è costituito da quei magistrati che usano il loro potere non a fini di giustizia ma a fini di lotta politica".

Ha più sentito Saccà?

"Non recentemente, ma lo considero un validissimo professionista e gli sono amico da oltre 20 anni".

A Napolitano cosa ha detto nella telefonata di fine anno?

"Gli ho garantito che per quanto mi riguarda il dialogo con Pd non si interromperà, nell'interesse generale del Paese. Ma ora facciamo una pausa, venga qui fuori, le faccio vedere un'altra cosa". Dalla terrazza a nord della villa Berlusconi descrive minuziosamente i lavori in corso ad Emerald Cove. La sua è solo una delle tante ville, l'unica terminata: "Vede quello spiazzo, lì ci sarà una grande piscina-lago, poi i negozi, la Marina, il golf da 18 buche, il ristorante. Davvero un posto da sogno. Lo è già ora, pensi quando i lavori saranno completati. Ieri ero a pranzo con il premier di Antigua, Baldwin Spencer, gli ho chiesto il voto per l'Expò di Milano. Abbiamo parlato anche di questo complesso, sarà uno dei fiori all'occhiello dell'isola, il problema è la lentezza delle maestranze e delle dogane locali, ma la bellezza della natura fa superare ogni difficoltà. Guai a lamentarsi".

Ora Berlusconi guarda il mare e sorride: "Vede questa baia, ha un nome strano, Nonsuch Bay, sembra napoletano, nun saccio, per ovviare Spencer ha buttato lì un'idea: cambiargli il nome. Farla diventare, in mio onore, The President Bay. Per tanta cortesia si può anche tollerare qualche inconveniente doganale e soprattutto non posso che ringraziare". Rientriamo nello studio. Sulla scrivania campeggia un fotomontaggio dei leader del G8: "Questo è un regalo di un amico, a quel meeting io non c'ero, c'era Prodi, solo che "qualcuno" ha tolto la sua foto e messo la mia. Così, per farmi sorridere; mi ha detto che sentiva la mia mancanza".

Un ospite annuncia intanto una visita pomeridiana a Devil's bridge, un ponte naturale di rocce dove le correnti sparano gli spruzzi delle onde a decine di metri di altezza: "Devo rispettare il programma". I ventilatori con enormi pale rivestite in legno ronzano pigramente dai tetti delle sale. In una delle sale da pranzo è ancora apparecchiato per 12. I piatti hanno richiami floreali, firmati da Richard Ginori per Berlusconi, con dedica acclusa. Le jeep della scorta si fermano all'ingresso della villa. Tra mezz'ora Morning star prenderà il largo. "Le dico solo un'altra cosa, su Napoli e l'emergenza rifiuti".

Prego? "Ho letto le parole di Ciampi sul Corriere, ha ragione, si è tirato a campare per troppo tempo. Però c'è da aggiungere almeno una nota di non poco conto".

Ovvero?

"Uno Stato che non garantisce la legalità e tollera, per di più così a lungo, una situazione come quella di Napoli, pericolosa per la salute dei cittadini e dannosa per il turismo, e quindi per l'economia dell'intero Paese, non è più degno di chiamarsi Stato, in quanto ha perso la sua legittimazione. E poi…".

E poi?

"In 15 anni questi signori che hanno amministrato Napoli e la Campania approfittando dell'emergenza hanno costruito, con migliaia di assunzioni e con enorme spreco di soldi pubblici, un colossale e inammissibile sistema di clientele. Se fossero stati di Forza Italia avremmo avuto già da tempo la preoccupazione di portargli le arance. E invece siamo qui ancora a discutere se devono dimettersi o no".

Marco Galluzzo

09 gennaio 2008(ultima modifica: 11 gennaio 2008)

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2010-10-17

L'INCHIESTA

Berlusconi, "Operazione Antigua"

Le ville e quegli affari off-shore

Milano, Lugano, Caraibi: triangolo da 20 milioni, passati attraverso la Banca Arner. Ignorate le norme antiriciclaggio: L'istituto di credito svizzero è al centro di un'inchiesta delle procure di MIlano e Palermo

dal nostro inviato WALTER GALBIATI

Berlusconi, "Operazione Antigua" Le ville e quegli affari off-shore La villa di Berlusconi ad Antigua, detta "Il Castello"

ANTIGUA - È il 20 settembre 2007 quando al Land register di Saint John, la capitale di Antigua, si presenta il signor Silvio Berlusconi. Con una riga il funzionario di turno cancella dal registro la società Flat Point e trasferisce la proprietà di un terreno di poco più di quattro acri all'illustre cittadino italiano. L'appezzamento si trova dalla parte opposta dell'isola. È una porzione di collina che scende fino al mare dove si apre una spiaggia di sabbia bianca, finissima. Gli abitanti di Willikies, un paesino che sorge lì vicino, la chiamano Pastrum, perché lì portavano a pascolare i loro animali. Non ne mancano nemmeno di selvatici, soprattutto scimmie. Da almeno quindici anni quei posti sono recintati. "È da molto tempo che questa costa è al centro di un progetto immobiliare, ma i lavori sono iniziati solo negli ultimi anni" spiega Hugenes, un pescatore del luogo. La baia si chiama Nonsuch Bay e va da un lembo di terra che quasi tocca la vicina Green Island, un paradiso meta delle gite dei turisti, a Flat Point, una punta piatta coperta da vegetazione caraibica. E Flat Point Devolopment Limited si chiama la società che si è presa in carico i terreni con l'obiettivo di sviluppare un imponente progetto turistico. Qui sorgerà, e in parte è già nato, l'Emerald Cove, un resort che nel nome riecheggia la nostra Costa Smeralda, il tratto di Sardegna, patria dei vip, e disegnata in gran parte dall'architetto Gianni Gamondi, l'architetto di Villa Certosa, la residenza sarda di Silvio Berlusconi, lo stesso architetto che curerà lo sviluppo per Flat Point.

Qualche tempo fa, era stato il gruppo Maltauro, una famiglia di costruttori vicentini a mettere gli occhi su Nonsuch Bay, ma non se ne fece mai nulla. Poi improvvisamente è arrivata la Flat Point, nel 2005 la macchina si è messa in moto, le pratiche si sono sbloccate e le case sono iniziate a crescere come funghi, una dietro l'altra, l'obiettivo è arrivare ad averne un centinaio. I reali beneficiari economici, tuttavia, si celano dietro una ragnatela di società schermate, una cortina offshore, che forse qui nel paradiso fiscale di Antigua non appare certo tanto esotica, ma che diventa tale in Italia, dove la società raccoglie la maggior parte dei suoi capitali. La sede della Flat Point è al 26 di Cross Street a St. John, il capitale è interamente controllato dalla Emerald Cove Engineering Nv, una società di Curacao (nelle Antille Olandesi, poste poco più a Nord di Antigua), a sua volta controllata dalla Kappomar sempre di Curacao. L'amministratore della Flat Point è Giuseppe Cappanera, mentre i fiduciari delle holding sono Carlo Postizzi, Giuseppe Poggioli e Flavio De Paulis. I primi sono rispettivamente un avvocato e un fiduciario che si muovono tra la Svizzera e l'Italia, mentre il terzo è un dipendente di Banca Arner. Di chi facciano gli interessi è un mistero, ma il coinvolgimento della banca elvetica, già commissariata e al centro di un inchiesta per riciclaggio delle procure di Milano e Palermo, getta qualche spiraglio di luce almeno su chi abbia convogliato del gran denaro verso la Flat Point.

Dal bilancio 2005 della società, emerge che Banca Arner ha finanziato per 6 milioni di dollari caraibici (circa 1,6 milioni di euro al cambio attuale) l'operazione sulla costa di Nonsuch Bay, ma il principale sponsor della scatola offshore sembra essere, come ricostruito da Banca d'Italia, il premier Silvio Berlusconi, da sempre legato a Banca Arner, non solo attraverso uno dei suoi storici fondatori Paolo Del Bue, ma anche per i suoi depositi nella sede di Corso Venezia a Milano: il conto numero uno è suo, mentre altri fanno capo alle holding della sua famiglia (per un totale di 50 milioni di euro) o a uomini del suo entourage.

Dai conti personali di Berlusconi accesi presso Banca Intesa e Monte dei Paschi di Siena sono partiti ingenti bonifici verso un conto di Flat Point aperto proprio presso la sede milanese di Banca Arner, la quale a sua volta ha girato gli stessi corrispettivi alla sede di Lugano. Oltre 1,7 milioni nel 2005, altri 300mila nel 2006, ma è nel 2007, l'anno in cui avviene il passaggio di proprietà del terreno di Nonsuch Bay che i movimenti di denaro salgono alle stelle. In tutto oltre 13 milioni di euro: a ridosso del 20 settembre, la data dell'atto del Land register, esattamente il 10 di quel mese, passano da Milano a Lugano 1,7 milioni di euro e un mese dopo altri 3,6 milioni. Nel 2008 ancora più di 6 milioni prendono il volo per la Svizzera. Un mare di soldi che si muovono, però, senza una corrispondenza tra le somme scritte nei contratti ufficiali depositati dalla Flat Point in banca e i bonifici. Gli importi appaiono molto elevati rispetto a quanto vi è di ufficiale. Nel bilancio della Flat Point i 29 acri di terreno su cui sorge lo sviluppo immobiliare sono stati iscritti per un valore di 2,7 milioni di dollari caraibici (poco più di 700mila euro), così come attestato dalla perizia del 2004 di Oliver F. G. Davis, un esperto immobiliare. Molto meno di quanto versato dai conti del premier. Berlusconi da solo muove oltre 20 milioni di euro e dai registri risulta aver acquistato solo 4 acri di terreno.

Rimane ambiguo anche il motivo per cui l'istituto elvetico abbia fatto passare quei soldi da Milano a Lugano senza bollare come sospetto il traffico di valuta. La normativa antiriciclaggio di Banca di Italia impone di segnalare i movimenti di denaro verso l'estero, soprattutto verso i Paesi offshore come la Svizzera, ma Banca Arner non se ne è mai curata. Di certo, però, ad Antigua i soldi in qualche modo devono essere arrivati, visto che le ville ci sono. Quella di Silvio Berlusconi spunta in cima alla collina, i pescatori la chiamano "il Castello" per la sua imponenza e per come domina dall'alto la zona. A fianco si trova quella di Andrij Shevchenko, l'ex calciatore del Milan e pupillo del premier. Poco più in là sorge quella di Lester Bird, l'ex primo ministro di Antigua, in carica fino al 2004, citato l'anno successivo in una causa legale per aver svenduto dei terreni dello Stato a dei gruppi privati. Al suo successore, Baldwin Spencer, Berlusconi aveva promesso di impegnarsi personalmente per aiutare la piccola isola caraibica a ridurre il debito internazionale.

(17 ottobre 2010)

 

 

 

IL CASO

Ghedini avverte la Rai: "Fermate Report"

Gabanelli: "Prima veda la puntata"

Il deputato Pdl e legale del premier definisce "insussistenti e diffamatorie" le notizie su cui è costruita la puntata in programma stasera sull'acquisto di immobili ad Antigua da parte del presidente del Consiglio. Replica la giornalista: "Come fa a parlare prima di averla vista?". L'opposizione agita lo spettro della censura preventiva. Franceschini: "Arrogante intimidazione"

Ghedini avverte la Rai: "Fermate Report" Gabanelli: "Prima veda la puntata" Niccolò Ghedini

ROMA - Sulla Rai torna ad allungarsi l'ombra della censura preventiva. Il programma Report finisce nel mirino di Niccolò Ghedini. Il deputato Pdl e legale di Berlusconi avverte la Rai: sarebbe davvero "grave" se andasse in onda la puntata di stasera della trasmissione di Milena Gabanelli in cui si ricostruisce l'acquisto, da parte del premier, di una serie di immobili nell'isola caraibica di Antigua 1. Interpellata dall'Ansa, la Gabanelli si chiede perché Ghedini parli prima di vedere la puntata. E l'opposizione incalza il legale, autore di una "arrogante intimidazione", sintetizza Dario Franceschini.

Ghedini avverte la Rai. Nella sua nota il legale di Berlusconi attacca le notizie al centro del programma, da cui hanno preso spunto alcuni articoli apparsi oggi sui quotidiani. "Articoli totalmente fuorvianti e palesemente diffamatori - ribatte Ghedini - poiché si basano su assunti già dimostratisi insussistenti. La vicenda è già stata ampiamente trattata dai giornali alcuni mesi or sono e tutte le delucidazioni e i documenti pertinenti erano stati ampiamente offerti ma negli articoli non se ne tiene minimamente conto".

"Come risulta dagli atti - spiega ancora Ghedini- il presidente Berlusconi ha regolarmente acquistato un terreno in Antigua pagandolo con regolare bonifico e indicandolo nella denuncia dei redditi. Negli anni successivi, con regolari fatture, assistite da stati di avanzamento lavori, bolle di accompagnamento e consegne nonché perizie, sono stati pagati i lavori di costruzioni e arredo con altrettanto regolari bonifici da banca italiana a banca italiana. Tale denaro è stato quindi versato in Italia alla società costruttrice dell'immobile".

"Come già detto in un precedente comunicato, tutta la documentazione è a disposizione per qualsiasi controllo in assoluta trasparenza. L'immobile - prosegue il legale - è attualmente e regolarmente intestato al presidente Berlusconi e non già a fantomatiche società offshore e non vi è nessuna indagine né in merito ai trasferimenti di denaro e né in merito all'immobile. E' evidente quindi la strumentalità delle ricostruzioni offerte che saranno perseguite nelle sedi opportune. Sarebbe davvero grave se la Rai mandasse in onda un programma con notizie così insussistenti e diffamatorie e senza alcun contraddittorio".

Gabanelli: "In onda, leggerò nota di Ghedini". "Ma l'avvocato Ghedini come fa a parlare se non l'ha ancora vista la puntata di stasera? Non capisco gli interventi prima di vedere i contenuti di un servizio". Così replica all'agenzia di stampa Ansa Milena Gabanelli, assicurando che "non mi risulta che ci siano problemi, quindi io stasera andrò regolarmente in onda e darò puntualmente conto della posizione di Ghedini leggendo in trasmissione la sua nota. Ma quello che lui dice non risponde alla domanda fondamentale che viene posta nel pezzo che andrà in onda stasera. Io valuto il nostro pezzo che è corretto e ben scritto e anche lui dovrebbe prima vederlo". Ai microfoni di CnrMedia, Milena Gabanelli aggiunge. "Non ho ricevuto alcuna comunicazione o pressione dai vertici Rai". "Noi facciamo il nostro mestiere, dobbiamo cercare di raccontare i fatti con la documentazione che abbiamo e questo facciamo. Poi, che ogni puntata susciti qualche problema - osserva - è tipico del giornalismo, non è che mi agiti".

 

Franceschini: "Arrogante intimidazione". "Una intimidazione arrogante e vergognosa e insieme un altro attacco alla libertà di informazione" è il commento di Dario Franceschini. Secondo il presidente dei deputati del Pd, Ghedini "come legale di Berlusconi ha diritto di difendere il suo cliente ma, a riprova della confusione inqualificabile di ruoli, inevitabilmente parla anche come parlamentare e autorevole esponente del Pdl. Parole che suonano come una pressione intollerabile e preventiva sulla Rai. Sono certo, in Rai nessuno prenderà in considerazione questo atto di arroganza".

Vita-Giulietti: "Inchieste solo su Fini?". La prima reazione alla nota di Ghedini è una dichiarazione congiunta firmata da Vincenzo Vita, del Pd, e Giuseppe Giulietti del gruppo misto. "A che titolo l'avvocato Ghedini chiede la censura preventiva contro Report? Ci auguriamo che a nessuno venga in mente di tappare la bocca a una giornalista seria autorevole e libera come Gabanelli anche perché sarebbe singolare che le inchieste si possano fare solo sul presidente Fini".

Beltrandi: "Garantire replica". Marco Beltrandi, radicale, componente della Commissione di vigilanza sulla Rai si dichiara "contrario da sempre a ogni forma di censura preventiva" ma, scrive in una nota, "devono essere garantiti sia la messa in onda" di Report "che un adeguato diritto di replica, fatto salvo ovviamente, nei casi peggiori, il diritto alla tutela giurisprudenziale dell'immagine ove ve ne fosse ragione. Con la censura si uccide qualsiasi giornalismo di inchiesta".

Pardi (Idv): "Vogliono far sparire voci dissonanti". "Dopo Santoro la Gabanelli - lamenta Pancho Pardi, capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione di vigilanza - poi toccherà a Floris e alla Dandini. Tutto questo mentre la rimozione di Corradino Mineo dalla direzione di RaiNews pende sempre come una spada". "Ghedini - insiste Pardi - prima solidarizza con Santoro, poi chiede di censurare Report. Segue la stessa strada del suo padrone: cancellare le voci scomode. Siamo contrarissimi a ogni tipo di censura, figurarsi a quella preventiva".

(17 ottobre 2010)

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2010-10-17

Antigua, Report indaga sulle ville del premier Ghedini: la Rai lo censuri

Dopo Santoro, ora la censura di Stato punta su Report, il programma su Rai3 di Milena Gabanelli, moltissime volte premiato come il più per programma italiano di inchieste giornalistiche. Su un quotidiano nazionale, che fa riferimento a un servizio che andrà staserà in onda a 'Report', si fa riferimento a Silvio Berlusconi come uno dei principali sponsor "della scatola offshore" che riguarderebbe operazioni immobiliari ad Antigua.

In particolare- scrive il quotidiano - dal bilancio 2005 della società 'Flat point' emergerebbe che banca Arner, alla quale sarebbe legato il premier, ha finanziato per 6 milioni di dollari caraibici una operazione sulla costa di Antigua di Nonsuch Bay. Dai conti personali di Berlusconi accesi presso Banca Intesa e Monte dei Paschi di Siena "sono partiti ingenti bonifici verso un conto di Flat Point aperto proprio presso la sede milanese di Banca Arner la quale a sua volta ha girato gli stessi corrispettivi alla sede di Lugano".

"Un mare di soldi - prosegue il quotidiano - che si muovono però senza una corrispondenza tra le somme scritte nei contratti ufficiali depositati dalla 'Flat Point' in banca ed i bonifici". "Nel bilancio della Flat Point i 29 acri di terreno su cui sorge lo sviluppo immobiliare sono stati iscritti per un valore di 2,7 milioni di dollari caraibici (poco più di 700 mila euro)". "Molto meno di quanto versato dai conti del premier" perché - scrive ancora il quotidiano, "Berlusconi da solo muove oltre 20 milioni di euro e dai registri risulta aver acquistato solo 4 acri di terreno".

Ghedini il censore: "Grave se la Rai lo trasmette"

L'avvertimento arriva subito da Niccolò Ghedini, deputato Pdl e legale del presidente del Consiglio, che in una nota punta il dito contro "un programma con notizie insussistenti e diffamatorie e senza alcun contraddittorio". Sarebbe davvero "grave" se la Rai mandasse in onda questa sera la puntata di Report in cui si ricostruisce l'acquisto da parte del premier Silvio Berlusconi di una serie di immobili nell'isola caraibica di Antigua. "Gli articoli apparsi quest`oggi su alcuni quotidiani e che trarrebbero origine dal programma Report, che dovrebbe andare in onda questa sera su Rai Tre - osserva Ghedini - sono totalmente fuorvianti e palesemente diffamatori poiché si basano su assunti già dimostratisi insussistenti. Infatti la vicenda è già stata ampiamente trattata dai giornali alcuni mesi or sono e tutte le delucidazioni e i documenti pertinenti erano stati ampiamente offerti ma negli articoli non se ne tiene minimamente conto".

Vita e Giulietti: No allo stop. Inchieste solo su Fini?

Secca la risposta dell'opposizione: "A che titolo l'avvocato Ghedini chiede la censura preventiva contro Report?". Se lo chiedono in una nota il senatore del Pd Vincenzo Vita e il deputato del gruppo Misto Giuseppe Giulietti, portavoce Articolo21. "Ci auguriamo - proseguono - che a nessuno venga in mente di tappare la bocca ad una giornalista seria autorevole e libera come Milena Gabanelli anche perché sarebbe singolare che le inchieste si possano fare solo sul presidente Fini".

Franceschini: è intimidazione

Per il presidente dei deputati del Pd quella di Ghedini è "una intimidazione arrogante e vergognosa e insieme un altro attacco alla libertà di informazione".

Bonelli dei Verdi: in piazza se fermano Report

Secondo il presidente dei Verdi Angelo Bonelli "siamo in presenza di un vero e proprio tentativo di golpe moderno: oggi i golpe non su fanno con i carri armati ma chiudendo le televisione. Dopo Santoro oggi tocca alla Gabanelli e domani cosa succederà? Se questa sera Report non dovesse andare in onda non resterebbe che scendere in piazza".

17 ottobre 2010

 

 

Gabanelli: "Ghedini veda, poi parli"

"Ma l'avvocato Ghedini come fa a parlare se non l'ha ancora vista la puntata di stasera? Non capisco gli interventi prima di vedere i contenuti di un servizio". Lo chiede Milena Gabanelli, dopo le critiche dell'avvocato del premier Ghedini, parlamentare del Pdl sulla puntata che segna il ritorno del programma su Raitre, basate sulle anticipazioni stampa. Nella puntata si parlerebbe infatti di una proprietà ad Antigua del premier Silvio Berlusconi.

"Non mi risulta che ci siano problemi, quindi io stasera andrò regolarmente in onda - replica la giornalista - e darò puntualmente conto della posizione di Ghedini leggendo in trasmissione la sua nota. Ma quello che lui dice non risponde alla domanda fondamentale che viene posta nel pezzo che andrà in onda stasera. Io valuto il nostro pezzo che è corretto e ben scritto e anche lui dovrebbe prima vederlo".

17 ottobre 2010

 

 

 

Mediaset, indagati per reati fiscali il premier e Berlusconi Junior

Silvio Berlusconi ed il figlio Piersilvio sono convocati in procura a Roma il 26 ottobre prossimo, secondo quanto si è appreso, nell'ambito del filone capitolino dell'inchiesta sulla compravendita dei diritti Mediaset. La data è indicata nell'invito a comparire notificato a i due indagati. Il premier e il figlio, stando alle indiscrezioni, potrebbero non presentarsi.

La procura di Roma ha ipotizzato una frode sugli anni 2003 e 2004 per gli acquisti Mediaset, attraverso società direttamente collegate, di diritti televisivi da 'major' statunitensi. Ci sarebbero state "sovrafatturazioni" e questo avrebbe sottratto al fisco 10 milioni di euro. Sempre secondo gli inquirenti, con la differenza tra le somme realmente versate e quelle indicate nelle fatture, Mediaset avrebbe creato fondi neri attraverso società con sede nell'Estremo Oriente.

Niccolò Ghedini, deputato Pdl e legale del presidente del Consiglio, dice che "dall'eventuale prosieguo delle indagini si potrà agevolmente evidenziare come i prezzi dei diritti fossero assolutamente congrui e acquistati da società terze e che pacificamente il presidente Berlusconi e Piersilvio Berlusconi sono totalmente estranei ai fatti in oggetto, dovendosi quindi pervenire ad una pronta archiviazione". Ma è Daniele Capezzone a dare la reazione politica al caso: "Non esiste un solo caso nell'Occidente avanzato e nella storia delle democrazie moderne, in cui un plurivincitore delle elezioni, un leader scelto e più volte confermato da una larga maggioranza di cittadini, sia stato e sia oggetto di una così massiccia, sistematica, inesauribile serie di attacchi, inchieste, procedimenti giudiziari".

"E così, è proprio il caso di dire: a ciascun giorno la sua inchiesta", dice il portavoce Pdl che ribadisce: "Chiunque dovesse pensare di poter battere Berlusconi per via giudiziaria mostrerebbe di non aver capito nulla nè di Berlusconi nè della maggioranza degli italiani. In democrazia, i governi li scelgono gli elettori, non le procure".

È invece Fabrizio Cicchitto a rilevare che la novità "è la dimostrazione che fino al '94 la magistratura non si è occupata di Berlusconi mentre dal '94 in poi ha iniziato a occuparsene perchè lui fa politica". E questo, ha aggiunto, "è un grande problema per la democrazia del paese".

Ed è polemica per le parole con le quali il Pdl Francesco Casoli invita "i giudici che amano stare sotto ai riflettori" a "fare molta attenzione perchè il clima politico è molto pesante, e se disgraziatamente dovesse accadere qualcosa le toghe non saranno esentate dal non avere la coscienza macchiata". "Al netto della loro inquietante vaghezza, la parole di Casoli sono di gravità inaudita", replica il Pd Emanuele Fiano, sottolineando che così si tende "a intimidire i giudici, a stravolgere l'equilibrio tra i poteri costituzionali e a procurare un allarme nelle popolazione tanto pericoloso quanto indimostrato".

15 ottobre 2010

 

il SOLE 24 ORE

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2010-10-17

Inchiesta di Report sulle ville del premier ad Antigua. Ghedini: grave se il programma va in onda

Cronologia articolo17 ottobre 2010Commenta

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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2010 alle ore 15:01.

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Poche ore per accendere lo scontro. Dopo le indiscrezioni di stampa, con la notizia pubblicata da alcuni quotidiani, è montata la polemica sull'inchiesta di Report che riguarda alcune operazioni immobiliari del premier Silvio Berlusconi ad Antigua. Nella puntata che andrà in onda questa sera si parlerà della scatola offshore, la Flat Point, che si nasconderebbe dietro all'acquisizione di alcune ville da parte del premier Silvio Berlusconi ad Antigua. Le operazioni del presidente del Consiglio sarebbero avvenute attraverso un istituto di credito svizzero, la banca Arner, già nel mirino delle procure di Milano e Palermo per violazione della normativa anti-riciclaggio.

Notizia o non notizia? Libertà di informazione a rischio? Il clima è già infuocato. Mentre l'avvocato del presidente del Consiglio Niccolò Ghedini parla di diffamazione, mette in evidenza l'assenza di un contraddittorio nella trasmissione televisiva e fa presente che "sarebbe grave" se la trasmissione andasse in onda", la giornalista Milena Gabanelli si chiede: "Che senso ha la polemica prima di averla vista? L'avvocato Ghedini dovrebbe aspettare di vedere la puntata e poi fare tutti i commenti che ritiene opportuni. Non ho ricevuto alcuna comunicazione o pressione dai vertici Rai. Stasera andrò regolarmente in onda e daremo conto del comunicato di Ghedini". Attacca Alessio Butti (PdL), componente della commissione di vigilanza della Rai: "Si sa che nel programma della Gabanelli non è previsto alcun contraddittorio tradizionalmente inteso e che anche le interviste, lo dico da testimone, vengono sezionate e montate a esclusivo beneficio del teorema che Report vuole dimostrare". All'affondo di Ghedini replica Dario Franceschini, presidente dei deputati del Pd, che in una nota parla di "intimidazione arrogante e vergognosa e insieme un altro attacco alla libertà di informazione". "Le parole di Ghedini - ha spiegato il rappresentante dell'opposizione - suonano come una pressione intollerabile e preventiva sulla Rai perché non mandi in onda la puntata di report di questa sera. Sono certo che in Rai nessuno prenderà in considerazione questo atto di arroganza". Sulla stessa linea, il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi: "Siamo contrarissimi a ogni tipo di censura, figurarsi a quella preventiva". Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi dice: "L'attacco a Report rappresenta un assalto alla libertà di informazione e al diritto degli italiani a sapere. Se questa sera Report non dovesse andare in onda non resterebbe che scendere in piazza"..

"Sarebbe davvero grave - ha sottolineato l'avvocato del premier Ghedini, che è anche parlamentare del Pdl - se la Rai mandasse in onda un programma con notizie così insussistenti e diffamatorie e senza alcun contraddittorio". "Gli articoli apparsi quest'oggi - ha continuato Ghedini - sono totalmente fuorvianti e palesemente diffamatori poiché si basano su assunti già dimostratisi insussistenti". Secondo il legale del premier "la vicenda è già stata ampiamente trattata dai giornali alcuni mesi or sono e tutte le delucidazioni e i documenti pertinenti erano stati ampiamente offerti ma negli articoli non se ne tiene minimamente conto. Come risulta dagli atti, il presidente Berlusconi ha regolarmente acquistato un terreno in Antigua pagandolo con regolare bonifico e indicandolo nella denuncia dei redditi. Negli anni successivi - ha concluso Ghedini - con regolari fatture, assistite da stati di avanzamento lavori, bolle di accompagnamento e consegne nonché perizie, sono stati pagati i lavori di costruzioni e arredo con altrettanto regolari bonifici da banca italiana a banca italiana. Tale denaro è stato quindi versato in Italia alla società costruttrice dell'immobile".

 

 

 

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